Introdurre pietanze vegetali in tutte le mense universitarie per proporre scelte rispettose della salute e dell’ambiente, calcolando i vantaggi in termini di abbattimento delle emissioni di CO2. Su questo secondo obiettivo di sostenibilità sarà impegnata l’unità di ricerca del Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa, coordinata da Filippo Randelli e Giovanna Pacini, su input dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario (DSU).
“La nostra è la regione che offre il servizio di ristorazione per gli studenti più esteso, con 4 milioni di pasti erogati ogni anno, di cui 1.800.000 direttamente dal DSU – spiega Randelli, referente Unifi sul tema del cibo nella Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile -. Ampliare la scelta vegetale rappresenta quindi un notevole risparmio delle risorse, come l’acqua, oltre che di emissioni di gas serra”.
“In una sola serata di sperimentazione, fatta in collaborazione con il progetto MenoPerPiù e EUniWell la scorsa estate – racconta Randelli -, l’introduzione di tre pietanze a base vegetale presso la mensa di Novoli aveva comportato un risparmio di 439 Kg di CO2, in pratica un calo di emissioni del 75% di gas serra rispetto a quello prodotto con l’offerta di menu ordinari”.
L’aggiunta stabile di più opzioni a base di proteine vegetali nelle mense gestite direttamente dal DSU ha preso avvio dall’inizio di novembre 2022. L’unità di ricerca Unifi dovrà valutarne l’impatto, prendendo in considerazione i dati relativi specificamente alla CO2 risparmiata grazie alla scelta di menu senza alimenti di origine animale, confrontando le emissioni prodotte dalla filiera dei menu dal 2019 in poi e monitorando l’andamento anche nei prossimi anni.
Più proteine vegetali, meno CO2
07 Febbraio 2023 (Archiviata)
Unifi calcolerà il calo di emissioni prodotto dalle nuove proposte alimentari delle mense del DSU della Toscana
